Polenta

Dalle nostre parti usava una polenta piuttosto soda e a grana fine; era, infatti, molto facile sentire l'esclamazione "guarda mó l'é bèla, la par fédag", perché la farina era setacciata in modo che la grana fosse ridotta al minimo. Ora il gusto si è modificato e in molte case la polenta è fatta con la farina bergamasca a grana piuttosto grossa.
Ingredienti:
2 lt d'acqua, 500 gr di farina gialla, un pugno di sale. Volendo si può sostituire parte dell'acqua con del latte, ottenendo così una polenta più morbida.
Preparazione:
mandare in ebollizione l'acqua nel paiolo dopo avervi aggiunto il sale, poi far cadere a pioggia la farina, mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi (farinéi); quindi, tenendo spinto il paiolo contro la pietra del focolare con l'ausilio del "cópp", mescolare continuamente con l'apposito bastone fino a cottura.
A cottura avvenuta (circa un'ora), versarla sul tagliere e darle forma con l'aiuto di una fondina bagnata, usata a rovescio.
Le porzioni sono ricavate sotto forma di fette tagliate con un robusto filo di refe fatto scorrere, sotto la polenta, a filo tagliere e quindi sollevato.
La polenta può essere base di un'infinità di varianti, dalla più semplice costituita dalla polenta condita con burro e formaggio (pulénta cónsa), alla polenta coi ciccioli (pulenta rugnusa).
Un'altra variante, ricordata come squisita dal dott. Riccardi, è costituita da una polenta nella quale l'acqua è, in parte, sostituita dal latte e alla quale vengano aggiunte, durante la cottura, fave lessate in precedenza