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SAN SECONDO PARMENSE

San Secondo è un importante centro agricolo (m 38, ab. 4804) di antiche origini,documentato con il toponimo di“Sancti Secondi” in un diplomadi reArnolfo dell'anno 894 chelo annovera tra i possedimenti del Capitolo della Cattedrale di Parma, cui rimase fino al 1365, quando il vescovo Ugolino Rossi concesse il feudo al nipote.  Da allora fino al 1817 fu feudo e residenza ufficiale dei conti e marchesi Rossi. Le nozze celebrate nel 1523 fra Pietro Maria III Rossi e Camilla Gonzaga sono ancora oggi rievocate nel palio delle contrade, che si tiene ogni anno durante la prima domenica di giugno con cortei in costume e ricostruzioni storiche.

La Fiera della Fortanina e della spalla di San Secondo invece, dedicata ai due prodotti eno-gastronomici più famosi della zona, conserva l'antica connotazione di festa agricolo-commerciale che aveva già nel XVI secolo.
L'ordinamento ortogonale del tessuto urbano è determinato dalla lunga strada centrale, sulla quale affaccia

 



la chiesa dell’Annunciata
, eretta tra il 1448 e il 1460, che custodisce all'interno numerosi dipinti di scuole emiliane prevalentemente seicentesche.

 

 

 

Il Castello.
Fu fatto costruire da Pier Maria Rossi nel 1450-60 con la struttura di fortilizio, come testimonia l'affresco di Benedetto Bembo nella Camera d'oro dei castello di Torrechiara.
Il Castello, accresciuto e restaurato nel '500 dai discendenti, che lo trasformarono in dimora signorile, tra la fine del secolo XIX e l'inizio del XX si ridusse a circa un quarto della sua originaria estensione a causa di drastici abbattimenti. A sinistra dell'attuale costruzione si può osservare una fabbrica con merli originaria del XV secolo ma ampiamente rifatta nel XIX, e un portico con loggiato del '500. Cinquecentesco è anche il cortile porticato dei Castello, a pianta trapezoidale, delimitato a sinistra da colonne con capitelli scolpiti.
Uno scalone porta alle sale dei primo piano, che dal

1919 sono sede degli uffici municipali, in parte aperti al pubblico. I locali hanno volte con ricchi decori pittorici, per lo più realizzati nella seconda metà del '500, e camini in marmo di Verona. 
Gli appartamenti privati della famiglia Rossi, cui si accede attraversando un piccolo atrio con grottesche e arpie, sono affrescati da Cesare Baglione e dalla sua scuola con soggetti tratti dalle favole di Esopo, scelti per evidenti fini di ammaestramento morale. La serie di rappresentazioni storiche e mitologiche prosegue nella sala dei Cesari con la raffigurazione degli imperatori romani, nella sala dell’Asino d'oro, ispirata alle “Metamorfosi” di Apuleio, in quella di

Mercurio, di Circe e Didone, di Bellerofonte, di Latona e dei Giganti. La sala delle Gesta Rossiane è la più interessante del Castello, l'unica interamente affrescata: 12 riquadri con episodi gloriosi dei vari membri della famiglia decorano le pareti, e uno più ampio si osserva nella volta. I ricchi motivi ornamentali a grottesche, finti marmi e festoni vegetali che abbelliscono tutta la sala sono attribuiti a Cesare Baglione, autore anche dei leone di S Marco sulla parete di fondo, dei due paesaggi sopra le porte e delle parti paesaggistiche delle scene di tema storico; per le scene con figure e architetture invece la critica propone diversi manieristi della seconda generazione, fra cui Giulio Mazzoni, Prospero Fontana per il riquadro centrale, il Bertoja, Girolamo Miruola.  

L'orario di visita alla Rocca dei Rossi è il seguente: 
da novembre a febbraio sabato visite guidate ore 10-11-14-15-16-17; festivi viisite guidate ore 10-11-12-14-15-16-17.
da marzo a ottobre dal martedì al sabato visite guidate ore 10-11-14-15-16-17-18*( * sospesa con l'orario solare);
da aprile a settembre aperto anche il lunedì pomeriggio.

In tutto il periodo dell'anno si potrà inoltre partecipare, ogni ultimo Sabato del mese, a visite guidate notturne con suggestive rievocazioni storiche.
info 0521.873214 – 0338.2128809 – 0340.7373460