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DIALETTALE SISSESE
Anno 2010

L’anno 2010 si è aperto per la Dialettale Sissese all’insegna dell’esordio su una nuova piazza. Ci riferiamo alla recita che la Compagnia ha fatto presso il Teatro Ariston di San Marino di Carpi (MO) nel corso della 24° Rassegna Interprovinciale di teatro dialettale intitolata “Domenicheda ridere 2010”. La rassegna, organizzata dal locale Circolo Ricreativo “Bruno Mora”, ha visto la partecipazione di compagnie dialettali provenienti da Reggio Emilia, Bologna, Mantova, Ferrara, Modena e Parma. Domenica 17 gennaio la Dialettale Sissese ha ivi presentato I segrét dal doni, riscuotendo un notevole successo di pubblico e di consensi, tanto da aver ricevuto la richiesta di partecipazione anche per il 2011.
     I segrét dal doni è stata poi replicata altre dodici volte nel corso dell’anno in vari teatri della provincia e anche fuori provincia.
     La Dialettale ha poi riportato in scena due commedie datate. Si tratta de Al linsöl al Teatro Crystal di Collecchio e a Torricella del Pizzo (CR), e Matrimoni imbrujä’  a Lemignano di Collecchio e al Teatro Magnani di Fidenza.
     È proseguita anche nel 2010 la collaborazione della Dialettale Sissese con l’orchestra da ballo Emiliana di Eugenio Martani e Corrado Medioli. Lo spettacolo Ròbi da féra è stato ripresoe rappresentato nel Palazzo Ducale di Colorno, al Circolo Inzani di Parma, a Mezzani ed esportato il 16 luglio a Renazzo di Cento (FE) nell’ambito della locale “34° Fiera delle pere” svoltasi dal 9 al 19 dello stesso mese. Sempre per la collaborazione di cui sopra il 5 novembre nella sala del Teatro Comunale di Sissa, gremita di spettatori, si è svolto lo spettacolo Aspettando il Novèmber pòrc, ormai da anni tradizionale appuntamento di questo mese.
   Naturalmente, come del resto tutti gli anni, il clou dell’attività della Dialettale è stato la “Prima” della nuova commedia. Il 26 luglio nel Parco della Montagnola a Sissa è andata in scena Finalment la pensión e il favore del pubblico, presente in grande numero, è stato immediato e caloroso. Ne diamo una breve trama.   
      Gaspare Cacciali, di professione bidello, avendo maturato gli anni di anzianità, decide di andare in pensione, nonostante il parere contrario della moglie Delfina, preoccupata da possibili difficoltà finanziarie future e anche dal fatto che la figlia Floretta, pur avendo terminato gli studi, non ha ancora trovato un impiego.
     Gaspare, però, è irremovibile e con lo zio Nullo si mette a raccogliere tutti i documenti necessari per inoltrare domanda di pensione tramite il sindacalista Roberto Carminati, esperto in materia. Il secondo problema riguarda il modo di investire il TFR e a tal riguardo viene consultato il ragionier Sergio Gambazza, impiegato di banca, che fornisce a Gaspare le delucidazioni e i suggerimenti richiesti per ogni  tipo di conto bancario che egli volesse aprire. Gaspare, però, si riserva la decisione dopo consultazione con la moglie Delfina.
     La vita di casa Cacciali è movimentata anche dall’arrivo di Berenice, madre di Delfina e amore giovanile di Nullo. I ricordi del tempo passato creano tra i due situazioni imbarazzanti e ad un tempo esilaranti. Mentre Floretta sembra aver trovato un’occupazione tramite il sindacalista Carminati, questi sconsiglia a Gaspare l’investimento in banca: meglio puntare sul settore alimentare, investendo nel redditizio allevamento di struzzi. Gaspare è tutto eccitato dall’idea e comincia a fare progetti con lo zio Nullo, ma ha fatto i conti senza l’oste.
     Completa il cast dei personaggi la “fumosa” Ofelia, che cerca di coinvolgere in cure di benessere l’amica Delfina e persino il banchiere Gambazza.
     La nuova commedia è stata poi replicata altre quattordici volte nella seconda parte dell’anno, riscuotendo ovunque consensi ed applausi.